Racconto di Wilma Bellucci
Mio nonno, Alerano Bellucci sposò Venusta Rinaldini, sorella di Fortunato; nel 1899 nacque la prima figlia Anita e dopo 2 anni, nel 1901, nacque mio padre Gaetano.
Inizialmente il mestiere di Alerano era quello di trasportare via mare dalla Jugoslavia a Cervia il legname necessario all’attività di Bellini. In seguito egli intraprese l’attività di pescatore. Nel 1907, Venusta muore di parto e con lei il nascituro. Rimasto solo con due figli piccoli, non potendo lasciare il suo lavoro, unico sostentamento per la famiglia, affidava la piccola Anita alle cure della famiglia Rinaldini mentre portava con sé Gaetano, di soli 6 anni: durante la pesca, non potendo tenerlo sott’occhio, per paura che cadesse in mare, Alerano legava il figlio all’albero maestro. E’ così che mio padre è praticamente cresciuto in mare e quando il nonno Alerano si trasferì a Como per seguire la figlia Anita dopo il suo matrimonio ,Gaetano continuò, da solo, l’attività di pescatore.
Nel 1924 Gaetano sposò Cristina Melandri (la Tina ad Ghitano); inizialmente vivevano nella Circonvallazione interna (Via XX Settembre) nei locali che erano stati le prigioni di Cervia. In seguito si trasferirono nel Borgo Marina nella casa dove adesso c’è l’Hotel Al Faro.
Il primo figlio, maschio, morì durante la nascita, in quanto l’ostetrica che assisteva al parto era ubriaca e non prestò le cure dovute alla partoriente. In seguito nacquero 3 figlie femmine: Wilma, Ivana e Graziella.
La vita di mio padre, come quella di tutti i pescatori di quell’epoca era dura; le barche, che andavano a vela, partivano a gruppi per la pesca e rimanevano in mare fino a 8-10 giorni. A turno, una barca ogni giorno tornava in porto per portare il pesce pescato da tutti.
Solo d’inverno andavano “a cocia”: due barche, con 5-6 persone per barca, uscivano in mare con reti particolari e si spingevano fino a Porto Corsini stando fuori 15 giorni. Pescavano storioni, pesce cani e delfini: per ogni delfino catturato avevano un premio di 50 lire. A turno, ogni giorno tornava una barca per scaricare il pesce e caricava gli approvvigionamenti per tutti e ritornava subito in mare. Se scoppiavano temporali o burrasche, si rifugiavano nei porti di Casal Borsetti, Magnavacca e Brògnula dove sostavano fino alla fine del maltempo. In rari casi fortunati, quando riuscivano a trovare un telefono si mettevano in contatto con la famiglia Rinaldini (unica nella zona del Borgo Marina ad avere il telefono) che si incaricava di rassicurare le famiglie.
Durante la guerra, due bombe colpirono la barca di mio padre (LA BORMIDA); non avendo i mezzi per comprarne un’altra rimase disoccupato e come lui anche altri pescatori.
Fu in questo periodo che, assieme ad altri pescatori (circa una decina) tra i quali ricordo Armando Giulianini (E Miciat), Tonino Giulianini (e Farlot), Augusto Giulianini, Alfredo Ravagnan (e Podestà), Ottavio Sarti (marito della Blanzona), fondarono la Cooperativa Pescatori per sopperire alla fine del commercio della famiglia Rinaldini. Queste persone radunavano il pesce nel magazzino dietro la casa dei pescatori e lo preparavano per effettuare le spedizioni via ferrovia.
Mio padre era quello che aveva più esperienza in questa attività perché aveva imparato quando, nei momenti liberi, andava nel magazzino dello zio Fortunato ad aiutarlo. Proprio per questa sua maggiore esperienza era un punto di riferimento per tutti gli altri soci della cooperativa e fu grazie ai suoi interessamenti che i pescatori di Cervia hanno potuto ottenere alcuni vantaggi e favori. Infatti spesso, in compagnia di Padre Celato (uno dei padri camiliani di Milano Marittima) che aveva molte conoscenze, si recava a Roma per perorare le cause della categoria: fra queste, la più importante, fu quella di aver ottenuto il riconoscimento del diritto alla pensione per i pescatori.
In seguito, con l’aiuto della Capitaneria di Porto e dell’Ammiraglio Aliprandi, riuscì ad entrare come operaio nelle draghe che scandagliavano i porti, attività che ha esercitato fino al 1962 quando è andato in pensione.
Il 12/12/1962 è morto all’età di 61 anni. |